L’outplacement funziona. E funziona sempre meglio, nonostante il momento di incertezza globale dovuta agli ultimi strascichi della pandemia e agli scenari di guerra. A dimostrare l’efficacia dei servizi di ricollocazione professionale arrivano i dati del Report Outplacement 2021 realizzato da LHH.
Lo scorso anno il tempo medio necessario a trovare una nuova occupazione per le persone coinvolte in un percorso di ricollocazione è sceso infatti a 5,6 mesi, rispetto ai 6,2 del 2020. In particolare, il 20% dei candidati ha addirittura ritrovato un’occupazione in meno di 3 mesi, mentre il 62% si è ricollocato entro 6 mesi dalla perdita dell’occupazione precedente. Fino al 2020 l’82% delle persone inserite in un percorso di outplacement si ricollocava in 6 mesi.
“Gli effetti della pandemia sul mercato del lavoro sono unici nella nostra storia recente e determinano un cambiamento epocale nella nostra vita: smart working, great resignation, burn out e gender gap sono solo alcune delle tematiche che sono state al centro del dibattito quotidiano negli ultimi due anni. Molti professionisti si sono ritrovati ad affrontare una transizione di carriera, in un momento congiunturale senza precedenti. I dati del nostro osservatorio testimoniano l’efficacia dei programmi di reinserimento professionale che rappresentano per le aziende un ottimo strumento di employer branding e sono per i candidati un supporto concreto per ridurre sensibilmente i tempi di reinserimento. Senza dimenticare il supporto psicologico che siamo riusciti a offrire a tutti coloro che hanno dovuto vivere individualmente un momento di difficoltà personale. Puntare sulla occupabilità delle persone garantisce, infatti, un mercato fluido ed efficiente e rappresenta una necessaria componente base per la crescita della competitività delle aziende italiane – ".